La meraviglia di genere: percorso nella salute della donna nelle diverse età della vita

La meraviglia di genere: percorso nella salute della donna nelle diverse età della vita

Introduzione

Il congresso “LA MERAVIGLIA DI GENERE- percorso nella salute della donna nelle età della vita” è stato incentrato sulle principali problematiche cliniche, psicologiche e sociali che la donna incontra nell’arco della sua vita.

Il 13 giugno 2019 è stato firmato dal ministro della Salute Giulia Grillo il decreto con cui viene adottato il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, previsto dall’articolo 3 della Legge 3/2018, approvato in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 30 maggio. 

L’importanza della medicina di genere nasce dalla crescente consapevolezza che le differenze tra uomo e donna in termini di salute siano legate non solo alle caratteriste fisiche, biologiche e alle capacità riproduttive, ma anche a fattori ambientali, culturali, sociali e relazionali definiti dal termine “genere”.

Numerosi studi e ricerche dimostrano quanto sia differente l’uomo dalla donna sotto molteplici aspetti. Infatti le diversità di genere si riflettono su diversi aspetti della vita: negli stili di vita, nel ruolo sociale che un uomo o una donna ricopre, nello stato di salute, nella capacità di manifestare dolore, nella quantità di patologie legate al lavoro, nel ricorrere frequentemente all’uso di farmaci, salute mentale, nel ricorrere ai servizi sanitari per lo screening e per la prevenzione ecc..

Pertanto, in base all’indicazione dell’OMS, si definisce Medicina di Genere lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Infatti, molte malattie comuni a uomini e donne presentano molto spesso differente incidenza, sintomatologia e gravità.

La Medicina di Genere nasce quindi dalla crescente consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie” in un approccio multidisciplinare.

Gli obiettivi principali del congresso sono stati:

  • Conoscere le principali problematiche della donna nelle varie età
  • Apprendere l’importanza dell’integrazione delle varie specialità mediche nella presa in carico della salute della donna
  • Conoscere le principali problematiche psico-sociali nelle varie età della donna

Il congresso ha avuto inizio con la relazione sullo sviluppo dell’identità di genere, anima ed essenza del divenire donna e dei disturbi ad esso connessi, a seguire si è parlato della rete territoriale di assistenza alla salute della donna e del suo coordinamento in ambito dei consultori. Nella sessione riguardante la salute della giovane donna, le relatrici hanno trattato il tema della gravidanza e delle problematiche ad esse connesse quali il parto, la riabilitazione pre e post parto e il dolore pelvico. Inoltre sono stati affrontati gli aspetti sulle possibilità terapeutiche della medicina complementare in particolare l’agopuntura nella salute della donna e gli aspetti legati alla sfera lavorativa della donna e le implicazioni medico legali.

Successivamente si è passati ad analizzare le problematiche della salute della donna in età matura. La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico della vita della donna che coincide con il termine della sua fertilità. Tuttavia in questo periodo della vita alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita. La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione), le patologie osteoarticolari, quale l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.  La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, un sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare. Il deficit estrogenico, inoltre, partecipa all’esacerbazione di incontinenza urinaria, urgenza minzionale e problematiche sessuali che compromettono la qualità della vita delle pazienti. Le relatrici, esperte del settore, hanno quindi trattato le principali condizioni cliniche tipiche dell’età della menopausa quali la sindrome climaterica, l’obesità, l’osteosarcopenia, l’osteoporosi e le disfunzioni del pavimento pelvico fornendo le principali indicazioni diagnostiche e terapeutiche. Non ultimo per importanza sono state infine affrontate le principali alterazioni della sfera psichica della menopausa.

L’obiettivo che ci siamo proposti è stato quello di inquadrare le principali patologie di genere della donna in un’ottica multispecialistica, sottolineando come la collaborazione tra le varie figure sanitarie impegnate nella presa in carico della salute della donna sia fondamentale al fine di garantire ad ogni persona, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie” in un approccio multidisciplinare di genere.

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