La core stability nei soggetti affetti da low back pain (LBP) aspecifica

La core stability nei soggetti affetti da low back pain (LBP) aspecifica

Introduzione

Il presente articolo approfondisce il tema della core stability, con una revisione EBM nei soggetti affetti da low back pain (LBP) aspecifica.

Secondo uno studio di Hides un programma di rinforzo del tronco con esercizi di stabilizzazione può ridurre la probabilità di recidiva dopo un episodio di LBP. (1)

Core stability è una parola sempre più adottata nel mondo sportivo, nel fitness e nella riabilitazione.

Con questo termine, dunque, si fa riferimento all‘attivazione e al rinforzo di due sistemi muscolari molto complessi ovvero il sistema stabilizzatore ed il sistema di movimento grazie ai quali si ottiene un miglior controllo del corpo sia durante le fasi statiche, come il mantenimento della stazione eretta, sia in fasi dinamiche come correre, lanciare, sollevare carichi.

Il sistema stabilizzatore comprende i seguenti muscoli: trasverso dell’addome, obliquo interno, multifido, trasverso spinale lombare.

Mentre il sistema di movimento è formato da: retto dell’addome, obliquo esterno, erettore spinale, quadrato dei lombi, adduttori, quadricipite, ischio-crurali, grande gluteo.

L’importanza dell’allenamento del “core” riguarda sia l’ambito sportivo che non. Numerosi studi, infatti, ne evidenziano un ruolo fondamentale sia nella prevenzione di infortuni agli arti inferiori, in particolare traumi legati alla rottura del legamento crociato anteriore, ma anche nella prevenzione e cura della lombalgia che caratterizza spesso i lavori sedentari e statici.

Gli studi compiuti in ambito fisioterapico e sanitario hanno permesso di capire quanto gli esercizi per la stabilizzazione della muscolatura di tronco e bacino possano minimizzare gli effetti dei microtraumatismi ripetuti sulla colonna, e sono di grande aiuto specialmente durante l’esecuzione di gesti funzionali complessi. Spesso si riscontra nei soggetti con lombalgia una grande difficoltà nel reclutare efficacemente muscoli quali il trasverso dell’addome ed il multifido. L’inserimento di esercizi per un miglior livello di core stability risulta dunque una valida “medicina naturale” per lo sportivo tanto quanto per il sedentario.

Bisogna ricordare che non esiste un singolo esercizio in grado di attivare e allenare tutti i muscoli del core, ma solo una loro combinazione è realmente efficace per determinare degli adattamenti. (2)

Gli esercizi a riguardo sono numerosi e si possono svolgere:

  • A corpo libero;
  • Con l’uso di attrezzi come kettlebell, palle mediche, pesi liberi;
  • Con l’uso di pedane instabili come bosu e tavolette propriocettive;

L’esercizio più famoso è il plank, cioè il mantenimento statico di una posizione prona in appoggio sui gomiti, insieme alla sua versione laterale su un gomito solo.

In conclusione è molto importante inserire esercizi di attivazione di core stability in ogni programma specifico e personalizzato che riguardi il recupero da un infortunio o da un intervento chirurgico, la prevenzione di abitudini posturali sbagliate o un programma di allenamento sport-specifico.

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